I temi
I Social Network
Quanto li usiamo e quanti ne esistono?

In questa sezione focalizziamo la nostra attenzione sui Social e, come già fatto nella sezione "I numeri", esaminiamo alcune slide prese dall'analisi annuale del sito Wearesocial. I dati sono ancora una volta riferiti all'Italia.
In questa overview, relativa ai dati del 2024, le informazioni più rilevanti sono:
- gli utenti social sono 42,2 milioni in flessione rispetto all'anno precedente;
- il tempo speso quotidianamente da ciascun utente è di 1h 48m anche in questo caso assistiamo ad una leggera flessione;
- il numero medio di social network acceduti è 5,9;
- uguale distribuzione tra uomini e donne;
- percentuale di utenti rispetto alla popolazione 71,2%;

Quella che prevale è relativa ad un interesse nella lettura di nuove storie. Non so come abbiano interpretato questa classificazione gli intervistati: potrebbe trattarsi dell'interesse a rimanere informati, però sappiamo che spesso le storie sono costruite ad hoc più che per informare per attirare l'attenzione e guadagnare consensi agli occhi dell'algoritmo.
Credo che la voglia di informazione sia maggiormente rappresentata da altre categorie che seguono tipo: cercare contenuti, alimentare gruppi di interesse, condividere opinioni con altri, gruppi che però occupano posizioni inferiori nella classifica.
Ma c'è una classificazione che trovo inquietante e pericolosa: riempire il tempo libero! E' proprio il concetto di riempire che mi preoccupa, ciò che va riempito di solito è vuoto e sappiamo anche quanto il vuoto si attrattivo di qualunque cosa si presti a riempirlo. Questo, devo dire, mi preoccupa un po' unitamente al fatto che quasi la metà (46,4%) degli utilizzatori l'ha indicata come una delle motivazioni.

Vediamo ora quali sono i social più utilizzati. Tra tutti primeggia WhatApp usato dall'89,8% degli utenti social.
Da anni mantiene la leadership, almeno in Italia, anche Facebook che ora però deve dividersi la fetta con Instagram che fino a qualche anno fa occupava posizioni decisamente inferiori nella classifica.
Contrariamente alle sensazioni (stiamo comunque parlando di dati del 2024) TikTok ancora non riesce a scavalcare altri big, forse perché è ancora un fenomeno relativamente giovane che interessa principalmente i ragazzi, anche se le cose stanno cambiando.
Interessante notare la posizione di LinkedIn che ha trovato la forza di adattarsi allo spirito social, connotazione che originariamente non aveva, e si difende discretamente nel panorama dei social network.
Permettetemi di salutare Skype che compare ancora in questa classifica ma che sappiamo aver terminato la sua gloriosa carriera lo scorso maggio 2025.
Da quest'anno invece è scomparso dalla classifica (immagino per scelta) Youtube, che dunque probabilmente non viene più considerato un social.

Ma quanti social esistono veramente ?
Credo sia molto difficile stabilire il numero esatto di Social Network anche perché non mi risulta esistere un ente ufficiale che regolamenta il comparto.
Molti sono conosciuti all'interno di un singolo Stato altri sono tematici ma nessuno sembra in grado di "disturbare" il predominio mondiale di Facebook come evidenziato nell'immagine che segue che è stata tratta dal sito www.statista.com al seguente link .

Una riflessione
Com'è nello spirito di questo sito, arriviamo alla riflessione finale. I social sono sicuramente uno strumento utile, potente, un motore per l'economia ma sono anche amplificatori di fenomeni pericolosi e, come da sempre fanno i media, sono in grado di influenzare il pensiero delle persone.
Ma i social vivono di persone, forniscono sì contenuti ma ne chiedono anche e così la rete si alimenta ogni giorno di post e informazioni più o meno private generate da miliardi di "volontari" nel mondo.
Ognuna di queste informazioni, opportunamente analizzata e aggregata, costituisce un patrimonio inestimabile per chi le detiene.
Potevamo pensare che dietro a tutto questo ci fosse solo uno spirito social?
La raccomandazione è dunque, ancora una volta, quella di non pubblicare informazioni personali sia per tutelare la propria privacy sia per non alimentare il mercato in cui la vendita di utenti profilati muove parecchi soldi, anzi Bitcoin, in quanto gli scambi più significativi avvengono nella Deep Internet.
Negli ultimi anni, al mercato nero dei dati personali, si è aggiunta l'insaziabile Intelligenza Artificiale, altro universo meritevole della nostra attenzione (nel senso di precauzione).
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