Come è noto l’acquisizione dei dati delle persone è un bottino molto ghiotto per le aziende interessate a condurre campagne marketing mirate, ma quando lo sfruttamento dei dati personali avviene per scopi elettorali la cosa è quanto meno sconcertante.
È il caso delle elezioni tenute negli Stati Uniti a fine 2016, quando i cittadini americani si sono recati alle urne per decidere il nuovo presidente del paese. Sin da subito i presunti legami con la Russia hanno destato preoccupazioni nelle votazioni per il successore di Obama, ma ciò che ha scatenato più sospetti è stato il ruolo della web agency londinese: la Cambridge Analytica.